Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari della provincia di Varese
giovedì 9 agosto 2018 | in NEWS
Andamento lento, con il segno positivo per le compravendite ma con prezzi ancora in calo. Il report stilato da Fimaa e Nomisma sul mercato delle seconde case in Italia conferma nei dati le sensazioni diffuse sulle difficoltà del segmento degli acquisti di seconde case, siano esse al mare o in montagna. Con qualche eccezione per le località top.
Sul fronte compravendite nel 2017 le transazioni sono aumentate del 3,5% sull’anno precedente. Con differenze sostanziali tra il lago, la meta più gettonata (+8% le vendite, anche se nel 2016 le transazioni erano salite del 15,2% sul 2015), il mare che perde appeal (+4,8% contro il +19,9% del 2016 sul 2015), mentre la montagna ha segnato compravendite addirittura in calo del 4,3% (+23,5% nel 2016).
I prezzi, invece, scendono in maniera omogenea tra costa e vetta e si mantengono pressochè stabili in Friuli Venezia Giulia (-0,1%) e Puglia (-0,5%). Nelle località marine (l’analisi ne ha prese in considerazione 203, mentre 112 sono quelle di lago e montagna analizzate), il calo maggiore dei prezzi medi di compravendita di appartamenti nel 2018 si registra in Abruzzo e Lazio (-4,1%) e Sardegna (-3,5%), tra le località di montagna o lago la maggiore variazione negativa è in Umbria (-4,5%) e, a seguire, in Abruzzo (-3,9%).
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Nel 2018, il prezzo medio per l’acquisto di un’abitazione turistica in Italia si attesta a 2.173 euro al mq, con una flessione annua pari a -2,5%. Ma il prezzo medio è come sempre poco indicativo perché comprende punte massime come i 13mila euro di Santa Margherita Ligure (prezzi relativi a case di pregio) e valori sensibilmente più bassi che via via scendono fino ai 400 euro al metro quadrato di Serra San Bruno e Porto Rosa.
Da una elaborazione effettuata da Fimaa-Nomisma in esclusiva per Il Sole24 Ore emerge che dal 2014 al 2018 (primo semestre) i prezzi medi per le 13 località di vacanza più rinomate sono scesi dal -2,5% di Anacapri al -19,4% di Forte dei Marmi. Ad Anacapri hanno perso valore nel periodo considerato soprattutto le soluzioni di pregio o nuove (-6,6%), mentre nel primo semestre 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017 le quotazioni sono rimaste sostanzialmente stabili e con segno leggermente positivo (+0,9%), l’unico tra le 13 località che sono state prese in considerazione dall’analisi.
Guardando ai valori del segmento top (non medi quindi), dopo Santa Margherita Ligure troviamo Capri, con quotazioni che viaggiano sui 12.800 euro al mq, e Forte dei Marmi con 12.700 euro al mq. A seguire si trovano le più rinomate località montane italiane come Madonna di Campiglio, Courmayeur e Cortina d’Ampezzo, con valori compresi tra 10.800 euro al mq e 12,400 euro.
Più in generale le località che non hanno visto variazioni negative dei prezzi, ma sono rimaste stabili, sono quelle pugliesi di Ostuni, Vieste, Manfredonia, Peschici e San Giovanni Rotondo. A Vieste e Peschici si punta alla ristrutturazione del patrimonio esistente, mentre nella zona di Ostuni continua l’attenzione dei compratori stranieri per le masserie o terreni con uliveto e vecchie costruzioni da ampliare.
Secondo gli operatori del settore il mercato residenziale nelle località turistiche è alimentato principalmente dagli acquisti per utilizzo diretto (63%), mentre solo il 16% delle transazioni ha finalità di investimento, il 21% riguarda un mix tra le due finalità citate. A comprare sono nell’81% dei casi acquirenti italiani, mentre la domanda risulta alimentata da soggetti stranieri per il restante19%, in linea con la rilevazione dello scorso anno.