Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari della provincia di Varese
domenica 22 ottobre 2017 | in NEWS
Tu e tua moglie (o tuo marito) siete ormai sposati da diverso tempo, avete sempre convissuto sotto lo stesso tetto, ma di recente avete comprato una seconda casa. Anche se il vostro domicilio resterà sempre lo stesso – il tetto coniugale – avete intenzione di fissare la vostra residenza presso un distinto immobile: tu in uno, tua moglie in un altro. Senonché, prima di procedere a questa modifica, ti chiedi se, fiscalmente i coniugi possono avere residente diverse. Hai paura infatti di perdere le agevolazioni fiscali come, ad esempio, le detrazioni fiscali per il coniuge a carico o, magari, di dover modificare la dichiarazione Isee. Se hai questo dubbio, però, è perché probabilmente non hai ancora chiara la differenza tra stato di famiglia e nucleo familiare ai fini fiscali. Di tanto parleremo in questo articolo per cercare di fugare ogni tuo dubbio prima di cambiare residenza.
Differenza tra famiglia anagrafica e nucleo familiare ai fini fiscali
La prima cosa che ti consiglio di fare è di leggere due delle nostre guide in cui troverai molte risposte al tuo problema. La prima è C’è differenza tra stato di famiglia e nucleo familiare?: qui ti farai un’idea della distinzione tra questi due termini. Una cosa è infatti la famiglia anagrafica, quella cioè che risulta all’anagrafe del Comune come l’insieme di soggetti residenti nello stesso luogo; un’altra è il nucleo familiare, inteso in senso fiscale, che è invece l’insieme delle persone che sono a carico della stessa persona ai fini Irpef e che rilevano per la dichiarazione Isee.
In particolare la famiglia anagrafica è l’insieme delle persone che abitano sotto lo stesso tetto e sono legate da vincoli di parentela o coniugio. Uno stesso stato di famiglia può comprendere i genitori, i figli, i nonni, i suoceri e finanche i cognati. L’importante è che tutti vivano nello stesso appartamento. Ma lo stato di famiglia può comprendere anche una singola persona, se abita per conto proprio. Per uscire dallo stato di famiglia basta cambiare la residenza.
Al Comune rilasciano il «certificato di stato di famiglia» che serve sia nei rapporti con la Pubblica amministrazione che tra privati e può essere richiesto per vari motivi, ad esempio per l’erogazione degli assegni familiari. Esso certifica la presenza, sotto lo stesso tetto, delle persone legate da vincoli di parentela o coniugi; non entreranno mai nello stesso stato di famiglia degli studenti universitari che dividono le spese dell’affitto.
A differenza della famiglia anagrafica, nello stato di famiglia vi possono rientrare anche persone non residenti nello stesso luogo. Ad esempio, se i figli si trasferiscono in un’altra città per studiare, essi continuano ad essere nello stato di famiglia del padre e questi può ottenere le relative detrazioni fiscali.
La seconda guida di cui ti accennavo prima e che ti consiglio di leggere è Due persone sposate possono avere residenze diverse? Lì scoprirai che succede, ai fini del pagamento delle tasse, se marito e moglie hanno residenza in posti differenti. Si pensi, ad esempio, al caso del pagamento dell’Imu e della Tasi.
I coniugi possono avere residenze diverse?
Detto ciò possiamo rispondere al quesito se fiscalmente, i coniugi possono avere residenze diverse? La risposta è certamente affermativa. Anche se marito e moglie hanno residenze in posti differenti ciò non toglie che rientrino sempre nello stesso nucleo familiare in senso fiscale e che quindi il marito possa usufruire delle relative detrazioni per la moglie o viceversa.
È vero, il codice civile impone ai coniugi il dovere di coabitazione, tanto è vero che è sanzionato con il cosiddetto «addebito» il comportamento del marito o della moglie che se ne va via di casa. Ma questo ovviamente non riguarda i casi in cui il distacco avviene con il reciproco consenso come potrebbe accadere, ad esempio, quando c’è una necessità lavorativa o quando, invece, alla diversa residenza non fa seguito anche un cambio del domicilio (il luogo cioè dove si vive abitualmente, si cena e si dorme). Il fatto di avere due residenze diverse è fatto totalmente diverso, in quanto non implica necessariamente l’assenza di unità familiare. Se uno di essi chiede all’anagrafe di spostare la propria residenza, l’ufficiale preposto non può rifiutare la richiesta per il solo fatto che si tratta di una persona sposata.
In ultimo, la coppia con residenze diverse dovrà individuare quale delle due si deve considerare «abitazione principale»: questa scelta, infatti, determinerà la possibilità, per tale immobile di godere dei benefici fiscali come quelli previsti per il pagamento della Tasi, dell’Imu e per usufruire del bonus prima casa.
Fonte "La Legge per Tutti - Informazione e consulenza legale"