Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari della provincia di Varese
lunedì 19 marzo 2018 | in NEWS
Nel 2017 il settore residenziale in Italia ha confermato il trend al rialzo per il terzo anno consecutivo. Con una stima di circa 550.000 compravendite di unità residenziali effettuate nell’anno (+5% rispetto al 2016), si è registrato un aumento complessivo del 35% rispetto al periodo post crisi 2013-2014. Valori che si confermano sopra la media nazionale, seppur molto lontani dal picco di 900.000 transazioni del 2004. Riparte l’attività di sviluppo residenziale, con una inversione di tendenza tra il 2016 e il 2017 del numero di nuove abitazioni in complessi residenziali.
Queste le principali evidenze del report EY “Residential development in Italy. Challenges and opportunities in the market”, che analizza le caratteristiche specifiche del mercato residenziale italiano e i suoi mutamenti negli ultimi 60 anni e mette in evidenzia opportunità e rischi di mercato.
Secondo lo studio, il mercato residenziale in Italia presenta un’elevata correlazione con i principali indicatori macroeconomici, come la variazione annuale del Prodotto Interno Lordo (+1,5% il dato definitivo Banca d’Italia per il 2017), e un’articolazione in cicli, decisamente regolari nel loro sviluppo temporale.
Dal 1958 ad oggi, sono identificabili cinque cicli, mediamente di 13 anni ciascuno. Tutti i cicli hanno evidenziato caratteristiche e tendenze comuni, in particolare per quanto riguarda la correlazione tra l'indice dei prezzi delle abitazioni e i trend delle transazioni.
Tra i fattori interni, l’Italia si conferma ai vertici in Europa per la percentuale di famiglie che abitano in una casa di proprietà, il 77.4%. Il mercato delle locazioni è tra i più bassi, seppure con un trend in rialzo, determinato da un mix di fattori, tra cui la riduzione della capacità di acquisto del bene immobiliare, le disparità geografiche che comportano processi migratori interni verso le aree del Paese dove si concentrano le opportunità professionali, i cambiamenti dei modelli di consumo che puntano sempre più verso l’utilizzo senza possesso e le dinamiche demografiche in corso.
Marco Daviddi, partner EY, real estate leader per l’Italia: “Lo stock residenziale esistente ha caratteristiche, ad esempio dimensionali, costruttive, energetiche, tali per cui rischia di essere sempre più lontano dalla richieste del mercato di oggi. Questo spiega anche perché i prezzi del prodotto usato continuino a scendere, anche nel 2017, mentre il prezzi del prodotto nuovo sono in crescita, trainati dalla domanda che, specie in alcune aree geografiche, si sta irrobustendo, seppure con caratteristiche nuove. Dopo diversi anni di freno generalizzato nell’attività di sviluppo residenziale, testimoniato anche dal ridotto numero di nuove abitazioni immesse sul mercato, con una riduzione di circa l’80% rispetto al massimo registrato nel 2005, la ripresa delle compravendite ha determinato un elevato assorbimento dello stock di invenduto e riteniamo che ci siano a questo punto le condizioni per procedere con nuovi sviluppi. Il confronto tra trend di mercato e condizioni socio-demografiche nel nostro paese suggerisce, però, di dotarsi di nuovi strumenti di analisi, progettazione e commercializzazione degli interventi, con un’adeguata pianificazione finanziaria che possa consentire anche di andare verso un collocamento del prodotto in locazione, anziché attraverso tradizionali vendite”.
Rita Neri, partner EY, advisory services marketing and digital communication leader: "L’approccio alla comunicazione del prodotto immobiliare residenziale deve mettere al centro il cliente e i suoi bisogni e deve quindi partire dalla identificazione ex ante del target. Un approccio multicanale permette di presidiare tutti i punti di contatto e di raggiungere chi può essere davvero interessato all’immobile rendendo misurabile ed efficace l’investimento in marketing e comunicazione. L’esperienza che abbiamo maturato sul campo mira a instaurare un dialogo con i potenziali clienti e ad accompagnarli nella scelta”